Le incantatrici by Daniela Musini

Le incantatrici by Daniela Musini

autore:Daniela Musini [Musini, Daniela]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-09-21T12:00:00+00:00


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ALMA SCHINDLER-MAHLER-GROPIUS-WERFEL

La sposa del vento

(1879-1964)

Non ho mai amato la musica di Mahler, non mi sono mai veramente interessata a ciò che scrivesse Werfel e non ho mai capito cosa facesse esattamente Gropius, ma Kokoschka sì, Kokoschka mi aveva veramente colpito.

ALMA SCHINDLER

C’è chi colleziona francobolli, chi farfalle, chi monete antiche. Lei, Alma Schindler, collezionava Titani.

Chi altri erano, infatti, se non Titani della cultura del suo tempo, i suoi tre mariti (il musicista Mahler, l’architetto Gropius, lo scrittore Werfel) che l’amarono visceralmente e disperatamente, o il suo primo amante, il pittore Klimt, con il quale, a diciassette anni, consumò una relazione breve e bruciante, o Kokoschka (pittore e drammaturgo) con cui visse una passione così combusta, selvaggia e violenta, da farle dire: «Prima di lui non avevo gustato tanti spasimi, tanto inferno, tanto paradiso»?

Malauguratamente e paradossalmente le sue storie d’amore con quei giganti offuscarono la sua caratura di artista e intellettuale perché Alma sarà ricordata quasi esclusivamente per essere stata la musa pagana che accese, anzi, ustionò l’estro, il cuore e i sensi di quelle celebrità che l’amarono. Per molto tempo infatti l’immaginario collettivo vide in lei solo un’altera e sprezzante seduttrice seriale, una mantide dagli occhi blu, splendida nel corpo e spietata nell’anima, sminuendo o addirittura occultando ciò che Alma Schindler fu in realtà: una donna intelligente, sagace e colta, nonché artista multanime (fu pittrice, pianista, compositrice e critica musicale). L’ostacolo alla completa affermazione di sé forse risiedette proprio in quegli uomini geniali dall’ego smisurato che ebbe accanto, i quali, seppur abbagliati dalla sua personalità iridescente e magnetica, e nonostante fossero consci della sua poliedrica creatività, furono tutti talmente possessivi che non solo non fecero nulla per far emergere e valorizzare le sue doti, ma la confinarono al ruolo, pregevolissimo ma subordinato, di musa, di sposa o di amante.

E così lei sull’altare dell’arte sacrificò se stessa e le sue potenzialità per diventare ninfa Egeria di quello stuolo di artisti, musicisti e letterati con cui condivise passioni e pathos, i quali, se non l’avessero incrociata nella loro vita, sicuramente non avrebbero patito tutte quelle pene d’amore che lei inferse loro, ma altrettanto certamente non avrebbero raggiunto quei picchi sublimi che proprio lei seppe ispirare.

Alma Margaretha Maria nacque a Vienna il 31 agosto 1879, figlia del pittore paesaggista Emil Jacob Schindler e della cantante lirica Anna von Bergen, che qualche anno dopo partorirà un’altra bambina, Margareta detta Greta, che (ma lo si scoprirà solo in seguito) era il frutto di una relazione clandestina, e non figlia di suo marito Emil. La famiglia è benestante e conduce vita brillante, attorniata, nelle serate culturali che organizza nella loro bella casa, da eminenti personalità culturali. La capitale di quella che veniva appellata l’Austria felix era infatti, in quell’ultimo scorcio del XIX secolo, città multiculturale e poliglotta, dove convivevano polacchi e cechi, ungheresi e slovacchi, tedeschi e italiani, in un melting pot vivace e stimolante. Era un vero e proprio centro di gravità permanente della cultura dell’epoca: ad animare il dibattito culturale concorrevano musicisti come Mahler e



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